Studio Legale

BRENELLI RIBOLDI TROGLIA

Protocollo a Milano per la legalità negli appalti sulla logistica

Lo scorso 18 luglio, il tavolo di lavoro promosso dalla Prefettura di Milano, che ha visto la partecipazione della Regione Lombardia, dell’osservatorio sulla cooperazione presso l’Ispettorato di Area Metropolitana, di alcune associazioni datoriali del comparto della logistica, delle organizzazioni sindacali confederali e del Politecnico di Milano, ha concluso la prima parte del proprio lavoro, con la pubblicazione di un protocollo operativo, che si pone l’obbiettivo di garantire trasparenza nel settore, nonché di contrastare forme di sfruttamento e irregolare intermediazione della manodopera, l’evasione fiscale e contributiva, contribuendo a migliorare le condizioni di lavoro e i servizi offerti.

La presenza, al tavolo di lavoro, del presidente del Tribunale di Milano, dott. Fabio Roia e del Procuratore Aggiunto presso il Tribunale di Milano, dott.ssa Alessandra Dolci, è significativa, vista l’attenzione che l’Autorità Giudiziaria milanese ha posto negli ultimi anni proprio su detta tematica, tradottasi in numerosi filoni d’indagine e nell’applicazione di sequestri e diverse misure di prevenzione che hanno interessato imprese operanti nel settore della logistica.

Il protocollo, aperto all’adesione di altri soggetti, prevede l’istituzione di una piattaforma informatica di “filiera”, all’interno della quale, su base volontaria, le imprese del settore potranno inserire una serie di informazioni concernenti, tra l’altro, la struttura dirigenziale, la capitalizzazione, il rating di bilancio, la regolarità fiscale e contributiva, lo sviluppo e la formalizzazione di un modello industriale della commessa, etc.

Tra i parametri di riferimento previsti dalla piattaforma, considerati quali fattori idonei a garantire le finalità del protocollo, sono indicati anche l’adozione di un modello organizzativo ai sensi del D. Lgs. 231/2001 e la connessa presenza di un organismo di vigilanza.

Quanto, invece, ai contenuti di dettaglio da immettere nella piattaforma, l’articolo 3 del protocollo prevede, tra gli altri: il DURF; il DURC; il certificato di regolarità fiscale; in caso di appalti labour intensive i contratti di esternalizzazione; il Libro Unico del lavoro delle maestranze impiegate lungo la filiera; il DUVRI; un report sugli infortuni occorsi in azienda con cadenza annuale, etc.

I dati immessi saranno consultabili tanto dalla committenza quanto dalle singole imprese appartenenti alla filiera, in base a quelli che il protocollo definisce “coni di visibilità” progressivamente modulati secondo il livello di esternalizzazione. E’ inoltre prevista l’accessibilità anche per le Associazioni datoriali di riferimento e per le Organizzazioni sindacali, con riguardo ai dati cd. “macro”, concernenti il totale della manodopera occupata e la completezza della documentazione inserita dalle imprese.

Lo sviluppo del portale è stato affidato a un tavolo tecnico, sempre presieduto dalla Prefettura, che vedrà il supporto scientifico del Politecnico di Milano.

L’art. 6 del protocollo prevede un sistema di cd. “premialità” per gli operatori aderenti alla piattaforma che comporta: il rilascio automatico di un certificato di validità della filiera della validità di 3 mesi e rinnovabile (che presuppone la completezza dei dati inseriti e il loro aggiornamento); il riconoscimento di specifiche premialità nell’ambito delle misure d’incentivazione per le imprese stabilite dalla Regione Lombardia.

Come avviene di consueto per forme di normazione volontaria, tipiche del cd. soft law, il protocollo prevede un periodo di sperimentazione e monitoraggio iniziale (della durata di un anno), al fine di apportare modifiche e integrazioni sulla base delle sollecitazioni che proverranno dai vari attori del tavolo.

Occorrerà attendere l’implementazione della piattaforma e verificare l’effettiva adesione imprenditoriale per comprendere in quale misura il protocollo sarà in grado d’intervenire sulla realtà della logistica, radicando la “cultura della legalità” che si prefigge di diffondere. Allo stesso modo i prossimi mesi ci diranno se detto strumento rappresenti un modello di gestione del rischio capace di garantire alle imprese aderenti una sorta di “certificazione” di adeguatezza della compliance di filiera, idonea a tutelarla rispetto agli interventi dell’Autorità Giudiziaria sempre più penetranti e spesso dirompenti per la vita aziendale (oltre che per gli assetti patrimoniali e per la reputazione commerciale).

Certamente dal protocollo si possono trarre spunti utili per le imprese che intendano, nell’ambito dell’implementazione degli strumenti di compliance, introdurre regole e procedure volte alla gestione della filiera e dei rischi connessi.

Va inoltre considerato che, sebbene il protocollo sia indirizzato specificamente alla realtà della logistica, esso potrà rappresentare lo spunto anche per la normazione di comparti ulteriori (attualmente, sempre presso la Prefettura di Milano, è aperto un tavolo analogo a quello costituito per il settore della logistica, con riguardo alla filiera del comparto Moda).

https://www.interno.gov.it/sites/default/files/2024-07/protocollo_logistica_con_presenza_tribunale_e_procura_def_pres_con_sottoscrittori.pdf

 

 

 

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