Il 5 luglio è stata pubblicata la Corporate Sustainability Due Diligence Directive (Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio del 13 giugno 2024 – c.d. Direttiva CSDDD o CS3D).
Lo scopo di questa direttiva mira a rafforzare l’obbligo di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità, integrando così i vincoli già esistenti di rendicontazione già imposti dalla Direttiva 2022/2464 (cd. ESG). A seguito di quest’ultima, infatti, unitamente ai principi Esrs, la direttiva Csddd rafforza le norme di rendicontazione di sostenibilità in tema di aspetti ambientali, sociali e di governance, implementando così gli obblighi di responsabilità e trasparenza delle grandi imprese, anche con riguardo alle filiali e a alla value chain.
Le imprese, dunque, vengono rese ulteriormente responsabili in tutti i settori dell’economia per gli impatti negativi, anche solo potenziali, poiché viene posta una particolare attenzione alle problematiche di natura ambientale e di diritti umani che possono derivare dalla propria attività nonché dalle relazioni commerciali con fornitori e subfornitori.
Chi rientra nell’ambito di applicazione della CSDDD?
Tutte le aziende che contano almeno 1.000 dipendenti e che abbiano registrato un fatturato netto annuale superiore a 450 milioni di euro.
Le aziende di paesi extra UE sono ricomprese?
Si, ma solo nel caso in cui registrino un fatturato netto superiore a 450 milioni di euro nell’UE. Rientrano nell’ambito di applicazione anche le aziende o le società madri di gruppi che hanno stipulato accordi di franchising o di licenza all’interno dell’UE.
Quando è prevista la sua attuazione?
I periodi di attuazione sono notevolmente estesi: verosimilmente, a partire dalla metà del 2027. In realtà, ciò è anche legato alla rapidità di integrazione della CSDDD, che sarà sottoposta a una nuova votazione da parte del Parlamento europeo neoeletto. In seguito, sarà recepita nel diritto nazionale di tutti gli Stati membri dell’UE.
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=OJ:L_202401760